Approdo dopo vari interessi e sperimentazioni alla poesia visiva usata come esperienza dilatata, intrigo, provocazione; creo attraverso icone masmidiali poesie e concetti, forse silenzio. L'amore per la parola diviene rivolta; a volte rabbia una grande etica del negativo. Ma la poesia è poesia, ed il rimedio al suo malessere è scrivere. È tutto qui il mio incanto, quella fumosa qualità dell'anima, capace di saldare i contrari; confondere e disorientare, perché la nostra mente non è cosa da poco, conoscerla è un lusso. Ma è più probabile che io scriva perché mi piace farlo. "Io scrivo poesie ma, nessuno legge poesie. Dunque il mio lavoro nasce come provocazione: inserire parole (le mie) su immagini. Uno scenario seducente, accattivante, intrigante. L'occhio viene catturato, costringe all'avvicinamento, e lì è spinto alla lettura, all'arrendevolezza, alla disponibilità discorsiva; o semplicemente dal gusto estetico che cela comunque il concetto ideale. Nell'economia sentimentale, il linguaggio è minaccia, è un dire e ridire di slogan, codici. Io voglio rischiare, dire e ridire il taciuto e il negato; tutto ciò di cui sono capace. Sono presa da questa etica del Nulla; scansando il niente, uso la parola parlata, la trasformo in visuale, in pura estetica. Parole riscattate per quello che vogliono dire, diventano strumento. Dicono.... dicono. Ed è probabile che io scriva perché mi piace farlo". Bice Garzoni |
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GALLERIA LAVORI DI POESIA VISIVA | |||
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